Con la tappa finale di Ortacesus, si conclude il progetto Isula 2024, un viaggio esperienziale che ha attraversato la Sardegna, valorizzandone tradizioni, cultura e comunità. Durante quest’ultima giornata, abbiamo intervistato Roberto Copparoni, presidente dell’Associazione Amici di Sardegna e ideatore di questa iniziativa che, per tre anni, ha riscoperto e messo in luce le ricchezze della nostra terra.
Un bilancio positivo
Roberto Copparoni ha condiviso le sue emozioni e riflessioni sul progetto:
“In questi tre anni abbiamo ricevuto tanto dalle persone che ci hanno seguito. Non servono parole per descrivere l’emozione di vedere uno sguardo di gratitudine o ricevere un ringraziamento spontaneo. Questo dimostra quanto le esperienze semplici e autentiche riescano a colpire il cuore.”
Il presidente ha sottolineato come Isula sia stato un percorso non solo di riscoperta del passato, ma di proiezione verso il futuro, unendo tradizione e innovazione per stimolare la consapevolezza delle risorse del territorio.
Il messaggio di Isula
Il progetto si è posto come obiettivo quello di:
- Rivalutare le risorse locali, dimostrando che anche piccoli comuni possono avere un ruolo di primo piano nel panorama turistico.
- Coinvolgere le comunità locali, rendendole protagoniste della valorizzazione del proprio patrimonio.
- Creare consapevolezza del potenziale culturale, naturalistico e gastronomico della Sardegna, sia per i suoi abitanti che per i visitatori.
Uno sguardo al futuro
La speranza è che Isula possa continuare a crescere. “Attendiamo con fiducia la nuova gara per la legge 7 del 1955. Ci auguriamo che il lavoro svolto in questi tre anni venga valutato positivamente, così da ampliare il progetto e coinvolgere nuovi comuni e località,” ha affermato Roberto.
Grazie a Tutti
In conclusione, Copparoni ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile Isula:
“Ringrazio le comunità, le istituzioni e i partner coinvolti. È stato un viaggio straordinario che ci ha insegnato molto. Buon 2025 a tutti!”
Il progetto Isula 2024 si chiude lasciando un’eredità preziosa: un nuovo modo di raccontare la Sardegna, tra autenticità, emozione e identità condivisa.